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Il dilemma: charter o acquisto

Quali consigli possono essere elargiti ad una persona che ha deciso di “farsi la barca”?
In via preventiva va sciolto un dubbio relativo al fatto di acquistarla e diventare “armatore” (con tutti gli oneri ed onori che ciò comporta) oppure limitarsi al noleggio un paio di settimane l’anno.
E’ necessario avere chiaro in mente il tipo d’utilizzo che s’intende fare della barca. La useremo soltanto un paio di settimane ad Agosto? La useremo soltanto durante alcuni fine settimana? Intendiamo navigare anche d’Inverno oppure, all’arrivo dei primi freddi, effettueremo un rimessaggio e ne riparleremo con l’avvento della prossima buona stagione? Abbiamo tempo da dedicare ai piccoli lavori di manutenzione che una barca inevitabilmente richiede? Siamo in grado di svolgere questi lavori con quel minimo di conoscenza che essi richiedono? Sarà un piacere farli o invece pensiamo che sia un gran seccatura?
Rispondere a queste domande con assoluta sincerità è fondamentale per sapere se è o no il caso di affrontare la bell’avventura legata al piacere di possedere una barca a vela.
Va anche chiarito un concetto economico: se non passiamo in barca almeno cinque/sei settimane l’anno non conviene possedere una barca. La precedente affermazione prescinde da ogni considerazione di carattere psicologico relativa al fatto che per molte persone è un piacere possedere la barca, curarla, tenerla in efficienza e navigare con il mezzo da loro curato e lustrato.
Il prezzo d’acquisto di una barca nuova è di circa sessanta volte superiore al prezzo di un noleggio per una settimana di una barca di pari dimensione. Se aggiungiamo a ciò il fatto che quando si noleggia non esistono spese di gestione annuale valutabili in circa un trentesimo del valore della barca e che, quando noleggiamo possiamo dividere la spesa con altri amici, la bilancia puramente economica pende a favore del noleggio. Per gli amanti della matematica potremmo anche individuare un’equazione che ci dà il valore del numero di settimane d’utilizzo oltre il quale è conveniente l’acquisto.
Premesso che è quasi un gioco, chiamiamo “x” il numero di settimane d’utilizzo, “y” il valore della barca che pensiamo di ammortizzare in 15 anni; allora la spesa “N” annuale per il noleggio vale N = x y/60 e la spesa “A” annuale per l’acquisto e la gestione vale A = y/15 + y/30.
I valori, riferiti ad un anno, “N” ed “A” si equivalgono per un valore “x” dato dall’equazione:
x y/60 = y/15 + y/30.
La soluzione della quale dà per x il valore 6. Sei sono dunque le settimane all’anno che bisogna passare in barca perché sia conveniente acquistarla piuttosto che noleggiarla.
Se poi dividiamo la spesa con altri amici, il numero di settimane aumenta ancora a favore del noleggio e dunque, come già detto, poiché la stragrande maggioranza delle persone non ha la possibilità di passare in barca un periodo di circa un mese e mezzo, comprare la barca non conviene quasi a nessuno.
Esistono molte società ed anche tanti privati che noleggiano barche d’ogni dimensione, con o senza equipaggio, ai prezzi sopra descritti. Se noleggiamo non avremo preoccupazioni relative alla manutenzione, alle tasse, all’assicurazione, al “posto barca” e a tutti i problemi inerenti l’essere proprietario. Inoltre possiamo andare un anno in Tirreno, l’anno successivo in Grecia, quello dopo ancora in Croazia e poi possiamo ricominciare essendo magari passati per le Antille e per la Polinesia.
Tutte le considerazioni precedenti non tengono però nel minimo conto l’aspetto psicologico in base al quale moltissime persone traggono un grande piacere nel navigare con la propria barca. Con la barca si naviga e si compiono viaggi portandosi dietro la casa. Si può fare un paragone con il camper, ma non è sicuramente la stessa cosa, in relazione alla maggiore autosufficienza che bisogna possedere e, soprattutto, ai luoghi nei quali si può arrivare. Nella vita di ognuno di noi, non tutto può essere ricondotto ad un arido calcolo economico. Perché ci si innamora di quella donna e non di un'altra? Anche per le barche è un po’ così come nell’amore. Il piacere di possedere la propria barca e di provvedere in prima persona alla sua manutenzione è un qualche cosa che esula da qualsiasi conteggio economico.
E allora se, nonostante tutte queste considerazione a favore del noleggio, siete ancora determinati nell’acquisto, dovete porre in conto il fatto di dover imparare a valutare la bontà di un oggetto così particolare com’è la barca.
Bisogna cominciare a pensare ad una barca con un comodo pozzetto; questo pozzetto deve evacuare con rapidità l’acqua eventualmente imbarcata. La coperta deve essere pulita e sgombra con le manovre facili anche per un equipaggio ridotto. La diffusione che ha avuto l’avvolgifiocco ha reso quest’attrezzatura efficiente e funzionale e, per questo motivo, il lavoro a prua di una persona durante la navigazione è molto raro. Si deve pensare ad una barca nella quale la manovra per ridurre la randa sia semplice e soprattutto sicura. Se intendiamo navigare anche in Inverno è quasi indispensabile l’altezza d’uomo sottocoperta perché si starà più dentro che fuori. Sempre se intendiamo navigare durante l’Inverno è basilare che il pozzetto sia protetto dagli spruzzi d’acqua e dal vento. 
Il piano di cottura deve essere basculante per cucinare anche in navigazione. Le cuccette devono essere comode e larghe. Dobbiamo controllare che ci siano comodi ed ampi gavoni per riporre effetti personali e dotazioni di rispetto per la barca. Il locale W.C. deve essere comodo e di semplice uso: ciò rende più piacevole l’esistenza.
Quelli elencati sono soltanto una piccola parte degli aspetti da prendere in considerazione prima dell’acquisto di una barca.

Acquistare una barca nuova oppure usata?
Una barca a vela appena uscita da un cantiere non dovrebbe riservare particolari sgradite sorprese.
E’ bene stipulare il contratto d’acquisto con ampio margine di tempo rispetto a quando penseremo di utilizzarla perché i ritardi nella consegna sono spesso la regola. Poi, quando finalmente la barca viene consegnata accade (anche questa è spesso la regola) che i documenti non sono pronti. Nei primi mesi di navigazione dobbiamo effettuare continue messe a punto e controlli. Durante le prime uscite in mare dobbiamo verificare se la tensione degli stralli e delle sartie è corretta, se le vele hanno la forma desiderata, se la tendenza all’orza non è eccessiva, se il motore prende i giri previsti dal suo manuale, se l’elica ha diametro e passo corretti, ecc..
Se pensiamo invece all’acquisto di una barca usata dovremmo avere a che fare con un oggetto che non dovrebbe avere i problemi sopradescritti dovuti soltanto alla inevitabile messa a punto di un oggetto nuovo. Peraltro potrebbero essere presenti problemi ben più gravi e seri dovuti ad una cattiva manutenzione o a difetti gravi in conseguenza d’incidenti o errato utilizzo degli strumenti e delle attrezzature.
Quindi se pensiamo di non essere sufficientemente esperti e ci orientiamo nell’acquisto di una barca usata è bene rivolgersi ad un amico più esperto di noi o, meglio ancora, ad un perito, ad un consulente la cui visita ci metta al riparo da sgradevoli sorprese.
E’ senz’altro vero che una perizia tecnica redatta da un perito ha i suoi costi, ma rispetto al valore del bene che intendiamo acquistare, la spesa è ben poca cosa rispetto alla tranquillità che ci può dare.
In ogni caso alcune cose potete farle anche da soli. Se la barca è all’ormeggio chiedete al proprietario di poter ispezionare la carena alandola in secco. Vi potreste accordare circa la spesa di questa operazione in modo salomonico e cioè metà a testa oppure a carico del venditore se acquisterete o a carico vostro se l’affare non verrà concluso.
Quando la barca è in acqua chiedete di fare una breve uscita durante la quale avrete modo di controllare il buon funzionamento del motore a tutti i regimi, del pilota automatico e lo stato delle vele.
Sollevate i paioli e ispezionate la sentina: la presenza d’acqua, specie se maleodorante, non è un buon segno. Aprite tutti i gavoni. Controllate che tutti i punti luce siano efficienti. Fate una prova radio con il radiotelefono chiamando una stazione radio costiera delle vicinanze. Avviate il funzionamento di tutti gli strumenti di bordo (G.P.S., radar, plotter, ecoscandaglio, stazione del vento, ecc.) e controllate la loro efficienza. Caricate e scaricate acqua dal W.C. per verificare il suo buon funzionamento.
Fatevi anche mostrare i documenti di bordo. Se l’imbarcazione è immatricolata, si possono arguire molte cose dalla licenza di navigazione. Se, per esempio, rilevate un lungo elenco di passaggi di proprietà in pochi anni, insospettitevi e cercate di capire perché.
Un criterio da tenere in debito conto prima dell’acquisto è quello della commerciabilità del bene. In poche parole pensate che, prima o poi, rivenderete la barca che state acquistando e sarete ben contenti che essa abbia per quel tempo un valore di mercato ancora alto.
Una volta acquistata la barca, il neo skipper ricordi di tenere in ordine anche la documentazione e le dotazioni di sicurezza di bordo: i controlli da parte dell’autorità marittima non sono poi così rari e il non essere in regola comporta multe ben superiori a quelle cui siamo abituati circolando in auto per le nostre strade. Ricordi ancora che a bordo egli sarà il primo responsabile di cose e persone imbarcate e, quindi, avere o non avere in ordine le dotazioni di sicurezza, può fare la differenza tra una brutta avventura da raccontare e una tragedia che non si racconta. Sulle imbarcazioni da diporto non esistono gerarchie di tipo militare, ma è fondamentale che tutti riconoscano nello skipper una persona autorevole, esperta ed equilibrata nel prendere le decisioni.

 

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